Rafforzare gli strumenti di difesa "partecipata" del territorio contro i tentativi di radicamento delle organizzazioni mafiose. E l'obiettivo del progetto promosso dalla Provincia di Trento in collaborazione con la Camera di commercio della città capoluogo. Tre le azioni principali previste dall'iniziativa: fornire agli imprenditori un questionario da oltre cento domande di autodiagnosi del rischio di infiltrazione; un'attività di formazione e informazione dei gruppi di vicinato, d'intesa con il Commissariato del governo, con la Questura, con i carabinieri e con le forze di polizia locali. In terzo luogo è previsto il coinvolgimento degli amministratori locali in appositi incontri dedicati ad una corretta informazione sul tema. Il tema dell'iniziativa è stato sottolineato in conferenza stampa quello della "sicurezza partecipata" e dei "gruppi di vicinato, che sono un contributo a un'osservazione puntuale del territorio". Due quelli già attivi da una decina di anni a Trento e a Rovereto, ha riportato Francini

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