L'acqua del rubinetto è economica ed ecologica, ma l'Italia è ancora un Paese in cui si consuma maggiormente acqua in bottiglia: 220 litri annui a testa. A renderlo noto una ricerca di mercato realizzata per SodaStream Italia e finalizzata a comprendere come si sono evolute le priorità degli italiani da quando la pandemia è diventata parte della nostra quotidianità. La ricerca è stata condotta su un panel di 1000 connazionali che bevono acqua frizzante a casa, statisticamente rappresentativi della popolazione italiana. Dall'indagine emerge che la protezione dell'ambiente per gli italiani rimane, nonostante la pandemia, in cima alle preoccupazioni. Infatti, Il 36% delle famiglie non acquista più prodotti o servizi con un impatto negativo su ambiente o società e il 30% evita merci con imballaggio in plastica, se esiste un'alternativa. Inoltre, più del 50% delle famiglie italiane si aspetta che le aziende commercializzino packaging riciclabili al 100% e/o prodotti con materiali alternativi alla plastica. Non in tutto il Paese questo fenomeno ha la stessa incidenza e infatti le regioni del Nord si dimostrano maggiormente attente alla sostenibilità con Friuli Venezia Giulia e Trentino Alto Adige a guidare la classifica nazionale in quanto oltre il 57% degli intervistati ha dichiarato di preferire l'acqua di fonte e gli acquisti plastic free (oltre il 70%). Al sud, ad eccezione della Calabria la preferenza per l'acqua del rubinetto è al 26%.
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