Il Trentino si è svegliato in zona rossa: chiusi i negozi (salvo gli alimentari, le edicole e quelli ritenuti essenziali) e i parrucchieri. Bar e ristoranti faranno solo servizio di asporto e consegna. Anche gli spostamenti saranno limitati: ci si potrà muovere per motivi di lavoro, di necessità o di salute. Si potrà, invece, raggiungere le seconde case, passeggiare per massimo un'ora e fare attività sportiva ma solo individuale e all'aperto. Gli studenti tornano in Dad, salvo i figli degli operatori sanitari, che posono continuare a seguire le lezioni in presenza. Una deroga che ha fatto scoppiare le polemiche più accese tanto che l'assessora alla salute e welfare, Segnana ha dichiarato che Piazza Dante sta valutando di estendere la possibilità anche ai figli di altre categorie di lavoratori. Intanto ieri, 14 marzo, in Primiero una settantina di persone si è ritrovata sui prati di località Navoi, a Transacqua, per dire no alla chiusura di nidi, materne e scuole di ogni ordine e grado.
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