Due altoatesini su tre (64%) ritengono improbabile contrarre l’infezione da covid-19 e circa il 70% dei residenti maggiorenni è convinto che, qualora si ammalasse, il decorso della malattia non sarebbe grave. Quasi la metà della popolazione dichiara inoltre di avere qualche difficoltà a capire le restrizioni imposte delle autorità e il 18% della popolazione ritiene che queste limitazioni siano difficili da seguire. Sono alcuni dei dati che emergono dall'indagine condotta dall'Astat, l' Istituto provinciale di statistica. Qualche altro dato: ad un anno dall’inizio della pandemia il 3,6% delle persone non pensa di sapersi proteggere a sufficienza dall’infezione e il 2,7% non ha ancora preso l’abitudine di indossare la mascherina in pubblico. Per quanto riguarda le altre misure anticontagio, 1 altoatesino su 4 (ossia il 25%) fa difficoltà a rinunciare ai contatti diretti con altre persone. In generale, il 53% appoggia le decisioni prese dalle autorità per ridurre la diffusione della pandemia, ma non sono ben accettate la chiusura dei confini comunali, le limitazioni all’attività fisica individuale e la totale rinuncia alle lezioni in presenza. Sul fronte dell'informazione, gli altoatesini si fidano soprattutto di chi lavora in ambito sanitario e della protezione civile e non dei social media. Il sondaggio conferma infine che in Alto Adige vi sono anche teorie del complotto in merito al Coronavirus e che dare loro spazio influenza il comportamento dei cittadini. "Serve cautela, la malattia può avere decorsi gravi", commenta l'assessore Widmann.
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