Sono 92 le persone chiamate a a rispondere dei reati di associazione per delinquere, corruzione, falsità ideologica e accesso abusivo a sistema informatico al termine delle indagini preliminari sui centri di tamponi che in trentino vendevano Green pass con esito falsificato a richiesta. Il caso era scoppiato all'inizio dell'anno a seguito di alcune segnalazioni giunte agli inquirenti in merito alle anomale modalità con cui venivano svolti i test da parte di un infermiere in libera professione in due ambulatori, presso il palazzetto dello sport di Pergine Valsugana e a Trento nord. Gli esiti giungevano al cellulare dei pazienti prima ancora che fosse trascorso il tempo minimo di immersione del campione nel reagente.
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