Il crollo del potere d’acquisto spinge l’Alto Adige verso la recessione. E' quanto emerge dal barometro autunnale dell'Istituto promozione lavoratori. Se il bilancio provvisorio dell’economia altoatesina nel 2022 è abbastanza positivo, nonostante la guerra in Ucraina e lo shock dei prezzi dell’energia, per il 2023 le prospettive di sviluppo sono calate notevolmente. Attualmente il problema maggiore per i lavoratori dipendenti rimane “il portafoglio”: il 46% dei lavoratori dichiara di avere difficoltà ad arrivare a fine mese, perché i soldi non bastano. Si tratta della percentuale più alta mai rilevata dall’IPL. Solo una famiglia su tre prevede di poter accantonare risparmi nei prossimi 12 mesi. A causa del massiccio calo del potere d’acquisto, l’economia altoatesina nel 2023 entrerà in recessione. “Questo non deve però essere motivo di panico, ma deve essere un’opportunità per ripensare il modello di fare economia” commenta il direttore di Ipl Stefan Perini.
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