In questo periodo di emergenza la produzione di conoscenza non si ferma. Le sedi della Fondazione Bruno Kessler sono chiuse e le attività proseguono in telelavoro. Dalle ricerche in prima linea sulla diffusione della pandemia allo svolgimento di tutte le altre funzioni, in ambito scientifico-tecnologico, umanistico e di supporto, sono oltre 400 le persone che realizzano il lavoro collegate da casa. “Negli ultimi anni”, sottolinea il presidente della Fondazione Francesco Profumo, “FBK ha investito molto nella direzione dello smart working. Questo è dovuto al fatto che la ricerca in realtà non ha confini e quindi pensare che si possa fare solo all’interno dei nostri edifici è un po’ limitante. In questo momento storico così difficile la nostra capacità di essere agili e la nostra flessibilità ci hanno consentito di continuare a lavorare anche da casa. Un esempio che può essere replicato da molte altre realtà del nostro Paese”.
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