Cala la produzione di mele in Trentino e Alto Adige: nel 2022 Trento e Bolzano persono l'8% e il 9% rispetto all'anno precedente, ma si confermano come le zone più produttive d'Italia. Segue il Piemonte. E' il bilancio di Assomela. La produzione italiana di mele si assesta a 2.053.586 tonnellate ed è praticamente identica a quella del 2021, e di poco inferiore a quanto stimato in agosto. Cala la disponibilità di mele destinate al consumo fresco e c'è invece un nuovo record produttivo per le mele biologiche, che dovrebbero superare le 220mila tonnellate. A livella varietale, cala la Golden Delicious, che scende e si avvicina alla produzione più bassa di sempre, quella del 2017. Cresce, ma è lontana dei volumi record, la Red Delicious, mentre per la Gala il consuntivo è leggermente inferiore a quello del 2021. Produzione più alta della media per la Granny Smith e record per la Cripps Pink e le nuove varietà. Valori simili a quelli dello scorso anno per la Fuji. A livello di mercato, le vendite oltremare, pur con costi giudicati ancora molto impattanti, sono riprese. Pesa la mancanza di manodopera: in alcuni zone, come la Polonia, una quota dei frutti potrebbe non essere raccolta. Costi dell'energia alle stelle e spese per imballaggi e materiali per la commercializzazione sono le principali criticità del settore.