Cinema, chiude l'Astra di Trento
Si spengono le luci in sala. Ma questa volta per sempre. Il cinema Astra di Trento chiude. Lo ha annunciato la famiglia Artuso che da tre generazioni lo gestisce, facendolo diventare un punto di riferimento per i cinefili.“Dopo sofferte e ponderate valutazioni - si legge nella lettera - con grande rammarico vogliamo far sapere alle donne e agli uomini, di ogni età, che ci hanno seguito con passione e amicizia e a tutta la città di Trento che ci ha sempre mostrato affetto, che il Cinema ASTRA il prossimo 31 dicembre concluderà la sua lunga storia”. Una storia, quella che lega l'Astra alla famiglia Artuso, iniziata nel 1952 e proseguita nei decenni con la gestione di tre generazioni (Antonio, Ernesto e Antonio). Con una precisa scelta di campo: quella dell'attenzione al cinema d'autore e di qualità, pur non disdegnando produzioni più popolari. Una lunga storia che ora è all'epilogo, “un epilogo accelerato dalle contingenze e dalle età della vita”.Donne vittime di violenza, progetto per l'inserimento lavorativo
Le Ripartizioni politiche sociali e lavoro assieme ai Centri antiviolenza e ai Centri di coordinamento della formazione continua sul lavoro in lingua italiana e tedesca, hanno avviato un progetto di collaborazione che punta a sostenere a lungo termine le donne che hanno subito violenza. Previo colloquio con gli operatori, saranno aiutate ad incrementare la loro autonomia tramite l’inserimento mirato nel mondo del lavoro. Da marzo 2021 sono in totale sei le donne a usufruire di questa possibilità. Sono donne che hanno trovato rifugio nelle Case delle donne di Bolzano, Merano, Bressanone e Brunico. I lavori propedeutici al progetto sono durati due anni ed hanno compreso anche la formazione iniziale delle operatrici dell’Ufficio Servizio lavoro nell’ambito della violenza di genere a cura delle operatrici dei Centri antiviolenza. Un progetto analogo era già stato attivato negli anni passati grazie alla collaborazione tra servizi Case delle donne e cooperativa CONSIS, ed era stato sostenuto con i finanziamenti previsti dal Fondo regionale per il sostegno della famiglia e dell’occupazione. Complessivamente 30 donne avevano avuto modo di parteciparvi e di essere inserite nel mondo del lavoro.Bolzano, evento online per Giulio Regeni
"Verità e giustizia per Giulio Regeni", questo il titolo di una conferenza pubblica in diretta FB promossa dalla Città di Bolzano, dal Centro per la Pace, dal Comitato locale e nazionale di Amnesty International e dalla famiglia Regeni per continuare a mantenere viva l'attenzione sul grave caso di Giulio Regeni. L'evento on-line è organizzato nell'ambito della campagna di sensibilizzazione per i diritti umani in Egitto e si terrà domani oggi, 17 marzo, alle ore 18.30 in diretta Facebook sulla pagina del Centro Pace (https://www.facebook.com/peacebz). Tra coloro che interverranno anche Renzo Caramaschi, Sindaco di Bolzano, Chiara Rabini, Assessora comunale alla Cultura e Chiara Schipani di Amnesty International Bolzano.San Giuseppe, le iniziative nella diocesi di Bolzano-Bressanone
Il 19 marzo è la Festa del papà. Ed è il giorno in cui la Chiesa cattolica festeggia S.Giuseppe, protettore dei padri. E il 2021 è stato indetto da papa Francesco come l'Anno di San Giuseppe, per celebrare il 150esimo anniversario della dichiarazione di San Giuseppe come Patrono della Chiesa universale. Il vescovo di Bolzano-Bressanone Ivo Muser ha scritto la lettera pastorale, in cui invita ad affidarsi a San Giuseppe in molte questioni attuali della vita quotidiana.“Nei secoli – scrive mons. Muser - è diventato il patrono di molte cause: della famiglia, ma anche patrono degli uomini e dei padri; patrono contro la violenza sulle donne; patrono dei lavoratori; patrono della nostra terra". In quest’anno dedicato a San Giuseppe in Alto Adige ci saranno una serie di celebrazioni nel duomo di Bressanone, in quello di Bolzano e in tutte le otto chiese parrocchiali della diocesi dedicate a San Giuseppe. La prima è fissata per venerdì 19 marzo, nella solennità di San Giuseppe, alle 9 a Bressanone. Infine una proposta del vescovo Muser: dichiarare il 19 marzo festa patronale in Alto Adige in sostituzione del lunedì di Pentecoste.