Microchip, acciaio, rame, alluminio, semiconduttori, legno, materiali isolanti: in molti settori le imprese altoatesine denunciano difficoltà di approvvigionamento per materie prime e componentistica. Il problema è trasversale a tutti i comparti del manifatturiero e in prospettiva rischia di avere pesanti ripercussioni sull’attività delle imprese e comportare problemi anche per i consumatori. In una nota congiunta, lvh.apa, CNA e Assoimprenditori Alto Adige evidenziano le difficoltà con cui si stanno confrontando le imprese manifatturiere. A causa della carenza di materie prime, un primo problema è quello di rispettare i tempi di consegna. La scarsità di materie prime ha comportato anche un aumento dei loro prezzi, ed anche questo fattore si ripercuote sui prodotti finali. Il tutto si inserisce in un contesto in cui – a causa delle limitazioni anti-Covid – spostamenti e trasporti sono già fortemente condizionati. Per Martin Haller, presidente di lvh.apa, Claudio Corrarati, presidente di CNA, e Federico Giudiceandrea, presidente di Assoimprenditori Alto Adige, diventa prioritario investire sulla competitività dei territori e promuovere in particolare le produzioni strategiche per l’economia. Con oltre 50mila posti di lavoro dipendente, il settore produttivo è il più importante datore di lavoro privato del nostro territorio. Le imprese manifatturiere sono quelle che con una percentuale che sfiora il 90% hanno la più alta quota di contratti a tempo indeterminato e i posti di lavoro più sicuri. Con un valore aggiunto del 25% del totale, contribuiscono più di ogni altro settore economico al nostro PIL e al finanziamento dei servizi pubblici. Le aziende produttive generano oltre l’80% dell’export provinciale e oltre il 70% degli investimenti in ricerca e sviluppo.